giovedì 11 marzo 2010

Salvatore Sottile, Paola Saluzzi, Giuseppe San Giovanni

Il 4 maggio 2005 parlano Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini, e un Lorenzo non identificato

L: "Si chiama Elisabetta... aspetta che m'ha mandato il curriculum, Elisabetta G. Un bel tipo, ma insomma, molto carina, un metro e settanta, bionda... insomma eh, preparata. Questa qui ha fatto anche Rivombrosa, pensavo fosse un po' la classica... zoccolona e invece non è male.
S: "E che vuole fare?"
L: "Questa intanto vuole fare ospitate, quindi già è una cosa facile (ride). E' andata, vabbè, da Marzullo due o tre volte, e poi mi ha spiegato questa storia perché io, boh, non avevo capito molto bene. No no, che Marzullo la voleva dare un po' in pasto in giro"
S: "(...) un po' in pasto?"
L: "Sì sì, la voleva dà a Flavio in pasto, un po' in giro"
S: "Quindi gliel'ha data già"
L: "No, non gliel'ha data a nessuno, no no"
S: "Sì, come no figuriamoci"
L: "Beh no, almeno, che ne so, non mi sembra, beh se gliel'ha data figurati se non lavorava"
S: "E perché non l'ha fatto lei, scusa?"
L: "Non l'ha fatto in che senso, con Flavio?"
L: "Perché lei ha detto: "Prima vedere cammello, poi" (...)"
S: "Ah. ho capito. Invece quelle altre due che dicevi?"
L: "Quelle altre due le devo chiamare, sono buone solo per un pranzo"

Il 21 aprile del 2005 Paola Saluzzi, conduttrice televisiva, telefona a Salvatore Sottile. Saluzzi è "P", Sottile è "S".

P: "Prezioso Sottile sono Saluzzi!"
S: "Oh...!"
P: "Come una cavallettina, perché ti ho visto ieri... come vedi subito ti penso!"
S: "Guardi signora io l'ho vista ieri e... ho pensato, peccato che non è da sola perché, porca miseria... eh... (risata)"
P: "Lei è un uomo sposato, e ha una donna stupenda, sa... per cui..."
S: "Non ha importanza... perché io se la rivedo lo... lo ripenso di nuovo e io che pensavo.... e io che pensavo, guarda questa però, c'hanno ragione quelli che mi dicevano che è pure bona! Eh! Quello è stato il mio pensiero. Ieri poi, quando ti ho visto, ho detto porca miseria, questa la fermo"
P: "Io rientro il due maggio con Falon Selvaggio, ho bisogno di te, Salvo! Giletti si sta fottendo Unomattina!"
S: "Uno Mattina!"
P: "E questo è un'ingiustizia, si! Perché il frocione prima di andare via sistema... sistema la fidanzata, scusami i toni... Allora, Salvo, sono furibonda perché sono mesi che quelli... Massimo Cinque sta chiedendo di me, in continuazione, perché dai, dai risultati di mercato.. emerge solo il mio nome... E Del Noce vuol chiudere, portando la sua ragazza a condurre Unomattina. Allora Salvo (...) il problema è Giletti, cioè questo si va a conquistare un programma che, Salvo credimi non è il suo. E poi per parlare con te con quella concretezza che con altri non è possibile avere, Salvo!"
S: "Va bene, va bene!"
P: "Perché tu ci... esisti perché sei quello che sei e... altri vivacchiano e... partecipano più o meno alla mensa ma così, in maniera molto privata. Sappi Salvo che per l'estate, siccome io non ho più una lira, ma questo è un problema mio non deve essere tuo, sto chiedendo lavoro a Paolo Ruffini!"
S: "Se tu vuoi io glielo dico, eh! Siccome lo conosco... so che mi chiederà... mi chiederà di mandare di mandarci Fini... di mandare Fini a Ballarò"

CATTANEO E MONSÉ

L'11 marzo 2005, parlano Sottile e Giuseppe San Giovanni

S: "A Maria (Monsè, ndr)?"
G: "Eh, è troppo invadente, troppo seccante, veramente"
S: "Sì. No, è invadente dal punto di vista lavorativo. Dall'altro punto di vista non parla, eh?"
G: "Ah-ah"
S: "Dall'altro punto di vista è siciliana, non parla"
G: "Quello, quello, già è un punto; però io non ho mai approfondito, devo dire con..."
S: "Eh-eh, io non solo ho approfondito, ma so dove va ad approfondire lei" (ride)
G: "E quindi va.. vale la pena?"
S: "No lei è un bel tipo; un bel tipo di porcella è. Porcella doc"
G: "Che io poi non me la tolgo più di torno, hai capito?"
S: "No, no. Tu non te la levi più di torno però bisogna trovare la scansione giusta. Dobbiamo trovare una cosetta dove si può inserire anche lei e in quel caso far valere come dire, l'opzione che tu hai esercitato, così. Dici: "Ah, solo per questo caso si può fare, eh, non si può fare sempre" (...) ti conviene (...) Cattaneo (ride)"
G: "e infatti, e (...) no"
S: (ride) "minchia, stavo a morire dal ridere"
G: "con lui?"
S: "con Cattaneo? no con lei che mi raccontava (ride)"
G: "(...) lui?"
S: "e certo"
G: "ah, ah, ah, vabbé però gli è, gli è convenuto no a lei?" (...)
S: "a lei, si, eh insomma, si, si, gli è convenuto, insomma non è che ha fatto granché"
G: "ah no?"
S: "non è che ha fatto granché"
G: "lui o lei?"
S: "(...) no lei non è che ha fatto granché. C'ha un fidanzato, un fidanzato che è il più fesso dei fessi, che fa l'imprenditore"

(da Repubblica)

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