giovedì 11 marzo 2010

Gennaro Mokbel, Franco Pugliese

Pugliese: "A bello mio, io è da sabato che non dormo, ho perso la voce per questo cazz di elezioni e voi (Mokbel e Di Girolamo ndr) non mi chiamate, manco a dì fratello mio tutto a posto..". Mokbel: "Non t'ha chiamato Paolo Colosimo?". E Pugliese: "Ma non basta solo Paolo". Mokbel: "Poi ti spiego.. mo' ha chiamato Fini, stamattina. Fini. Gianfranco Fini".

Pugliese: "T'ha chiamato Fini, Gianfranco Fini?". Mokbel: "Ha chiamato Nicola.. e l'ha convocato, mo non su quando esce questo. Per cui sto come un coglione in un ufficio di persone... a Roma". Mokbel conforta Pugliese dicendogli che le promesse saranno mantenute che Nicola andrà giù, in Calabria per ringraziare e Pugliese risponde: "Ogni promessa è debito, perché noi la promessa è la Germania".

Nell'ordinanza si parla anche di Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, in carcere per alcuni omicidi e Gennaro Mokbel, dice di averli aiutati, anche economicamente. "Leo - dice Mokbel - li ho tirati fuori tutti io con i mei soldi.. mi sono costati , un milione e due..". E parlando dei suoi affari milionari, Mokbel dice ad un suo amico: "Amo cementato proprio, ce potevamo costruì il Colosseo qui...".

(da Repubblica)

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