martedì 18 gennaio 2011

Emilio Fede, Lele Mora

Il 22 agosto 2010, alle 18.22, Fede e Mora (che è in grossa difficoltà economiche dopo il fallimento da 17 milioni di euro della sua Lm Management costatogli un'inchiesta per bancarotta) cominciano a immaginare cosa dire al Cavaliere. Fede: «Lele, studiamo insieme... Gli dico: "Senti, ho visto Lele, non sta bene ed è preoccupato, forse credo che una mano bisognerebbe dargliela, hai fatto tanto bene a tanta gente, lui poi se lo merita più degli altri"». Mora raccomanda a Fede di assicurare al premier che «poi lui metterà in vendita due o tre cose e saprà come ritornare indietro tutto... Tanto poi campa cavallo che l'erba cresce...».
Ma c'è da superare l'iniziale ostracismo di Spinelli e di un «avvocato della m... che ha detto "ah perché poi se viene fuori che lui eh... procurava programmi eccetera"». Allora Fede sceneggia con Mora il discorso a Berlusconi: «Gli dico: "Guarda, quest'uomo (Mora, ndr) c'ha dato tutto ed è quello che c'ha dato soprattutto la riservatezza... Capisco la prudenza e tutto, ma io ti dico solo questo: che lui sarà al Creatore anche fisicamente oltre che... perché lui rischia la bancarotta... allora diventa peggio il problema"». A Berlusconi, Fede stabilisce con Mora che chiederà «uno e due, di cui 100 (Mora, ndr) li da a me in due rate che ho prestato 50 e 50", capito?».

Mora: «Certo».
Fede: «Vuol dire che possono diventare uno e mezzo: io ne prendo quattro e tu otto, va bene?».
Mora: «Benissimo, meraviglia, meraviglia, bravo direttore, bravo».
Fede: «Ecco, allora, adesso la cosa è avviata. Eh, dimmi che sono bravo e sono un amico»
Mora: «No bravo, di più».
Il 30 agosto, da una telefonata tra Spinelli e Mora, si capisce che qualche soldo in anticipo già gira. Spinelli: «Scusi eh se la disturbo, è una domanda eh, la mia... eventualmente, se facessimo dei circolari le andrebbero bene oppure...?».
Mora: «Benissimo anche quelli».
Spinelli: «Ecco, allora mi facilita forse, allora tento quella strada lì, eh, dei circolari...?» (assegni).
Mora: «Va benissimo, grazie ragioniere».
E il 2 settembre, a ruota, è contento anche Fede: «Son contanti, no?».
Mora: «No, no, cir... circolari».
Fede: «Senti, casomai la mattina io fossi... posso mandarti uno... busta chiusa a ritirare?».
Mora: «Si! Anche alle 11.00».
Fede: «Eh! Mi fai un regalo, un regalissimo!».
Spinelli, risulta il 27 settembre, ha una sola preoccupazione: e cioè che, quando Mora deve andare ad Arcore, non si faccia vedere troppo. Spinelli: «Per evitare e dare, non ho certo bisogno di spiegare a lei, ma è uno scrupolo che io ho adesso, dato che potrebbe incuriosire qualcuno che può essere lì fuori, capito?, anche se non so, forse non c'è nessuno, anziché entrare nel cortile principale...».
Mora: «...entro da dietro».
Spinelli: «Ecco, ecco, sì ecco».
Mora: «Dalle cucine, va bene».
Spinelli: «Se poi mi chiama...così le vengo incontro io intanto».

mercoledì 7 aprile 2010

Paolo Bergamo, Massimo Moratti

Bergamo: "Mi sono sentito con Facchetti, Presidente per confermare questo clima di cordialità che naturalmente è una cosa che sappiamo io e lei, però il gruppo ha molto apprezzato il lavoro che noi abbiamo fatto nei confronti di Gabriele e Palanca e quindi ho pensato di farli rientrare in Coppa Italia, uno viene a fare l'Inter e uno fa il Milan..."
Moratti: "Va bene..."
Bergamo: "Volevamo dargli un'immagine buona...".
Moratti: "Sì Sì...".
Bergamo: "Mi ha detto Facchetti sì sì sono d'accordo...".
Moratti: "Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita...".
Bergamo: "Questo gli farà piacere...".
Moratti: "Vado a salutarlo...".
Bergamo: "Visto che lì non c'è sorteggio ma c'è designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da 2 assistenti molto bravi..
Moratti: "No no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni..."
Bergamo: "Un saluto vedrà lo riempirà di gioia..
Moratti: "La ringrazio, mercoledì sono giù se c'è ne bisogno, lo vado a trovare prima della partita...".

Bergamo e Moratti /2
Bergamo: "Presidente Moratti sono Bergamo".
Moratti: "Volevo chiamarla io per dirle che poi ho visto anche stò ragazzo (l'arbitro Bertini che diresse Inter-Samp, ndr). L'ho detto a loro alla fine guardate proprio bravi perché era gia due volte... bravi a beccarli come cazzo fate voi a beccarli... mi hanno strizzato l'occhio".

Bergamo e Moratti /3
Moratti: "Va bene, mercoledì lo andrò a trovare prima della partita..."
Bergamo: "Questo gli farà piacere...".
Moratti: "Vado a salutarlo...".
Bergamo: "Visto che lì non c'é sorteggio ma c'é designazione a voi ho mandato Gabriele, l'ho fatto accompagnare bene da due assistenti molto bravi".
Moratti: "No, no Gabriele è sempre stato un buon arbitro, molto regolare, non ho mai avuto contestazioni..."
Bergamo: "Un saluto vedrà lo riempirà di gioia..."
Moratti: "La ringrazio, mercoledì sono giù se ce n'è bisogno, lo vado a trovare prima della partita...".

(da Repubblica)

Paolo Bergamo, Massimo Cellino

"Sono contrario a dare un anno di proroga a Collina, perché sono contrario, non perché lo voglio designatore, perché per me personalmente e la pagherò questa mia dichiarazione, è una persona che non mi fa impazzire, e anche come arbitro ha culo, ma non mi fa impazzire, è uno molto fortunato ma non mi fa impazzire... Lascialo andare in Inghilterra, cosa me ne frega se va in Inghilterra... Mi segue?". Al telefono con l'ex designatore Paolo Bergamo è Massimo Cellino, presidente del Cagliari. Il colloquio è del 22 febbraio del 2005 all'indomani della vittoria del Milan, il 19 febbraio, per 1-0 sui rossoblù con un gol di Cafu contestato dai sardi, arbitro Tombolini.
Bergamo: "Si si".
Cellino: "Noi facciamo la figura degli imbecilli che andiamo a difendere Totti quando sputa in faccia a uno, se io fossi il Presidente Federale, Totti non lo faccio più convocare in Nazionale dopo che mi ha fatto fare una figura di merda...
Collina non vuol fare... Vuole la proroga? E vada in Inghilterra vada in Giappone... Ma vai dove cazzo vuoi... Paparesta è arbitro di livello, Collina gli pulisce le scarpe...".
Bergamo: "Vedo che capisce... eh...".
Cellino: "Ad ogni modo ho avuto piacere di chiamarla perché state lavorando bene...".
Bergamo: "Mi dispiace per domenica ma Tombolini...(si riferisce all'arbitraggio contestato di Milan-Cagliari, ndr)".
Cellino: "E' stato sfortunato, ha avuto sfiga.. ma adesso.. va beh... lavorate bene e stia tranquillo, fate bene il vostro lavoro come avete fatto fino ad oggi...".

Bergamo e Cellino /2
Bergamo: Pronto?
Cellino: La disturbo? Sono Cellino...
Bergamo: Presidente, buongiorno, come va?
Cellino: Mah, così, niente mi sono permesso di chiamarla se è lecito sempre...
Bergamo: Ci mancherebbe altro...
Cellino: No, perché quelli del Messina domenica, stanno facendo dei proclami premio triplo quadruplo, a me mi hanno trattato male a Cagliari, perciò niente, di aver un arbitro... Sarà una partita calda lì, io non ci vado perché mi hanno minacciato...
Bergamo: Addirittura. No, no, vi metto in prima fascia allora, così gli internazionali... Ha fatto benissimo a chiamarmi.

(da Repubblica)

Leonardo Meani, Pierluigi Collina

Collina: Vedo che hai una certa potenza eh, volevo farti i complimenti
Meani: Hai visto
Collina: Ma vai a cagare te e tutti quanti , guà che roba, ma va a cagare và và
Meani: E' bastato tirargli le orecchie come quelle dell'asino
Meani: Ti prometto, te lo auguro per il bene che ti voglio, che quando diventerai designatore...
Collina: Non penserai mica di poter fare una cosa del genere
Meani: No, ci sentiamo magari per parlare "ciao come stai", così, non parlerò mai né di arbitri... al limite mi permetterò di dirti se qualcuno si comporta in modo maleducato...
Collina: Ho aperto il computer, ho visto la coppia ed ho detto "Non ci posso credere"... da morire dal ridere (sempre ridendo, come dall'inizio della telefonata)
Meani: Telefonagli a Brontolo, gli dici "Dio bono, non hai schifo", digli..
Collina: Provo a chiamare ah ah ah
Meani: Perché io mi ricorderò sempre che quando avevamo posto il veto a Pisacreta l'unico che mi ha chiamato per dirmi che sbagliavamo è stato lui, Brontolo...
Collina: Va buono dai, ho provato a chiamarlo, ma da una parte è staccato, il cellulare è staccato, all'altra probabilmente la segretaria non c'è...
Meani: Il massimo sai cos'è? Che lui va a San Siro assieme all'altro, il peggiore con cui trattare è lui, no perché a lui non va bene niente, fuori qui, su, giù, chi sono questi, chi è quest'altro... sono tutti i casini che fa, poi è cattivo come l'aglio... gli allenatori fan casino e lui li manda via... è micidiale capito?
Collina: No, ti dicevo, ho chiamato il capo...
Meani: Sì, il grande capo
Collina: Ma il cellulare era staccato, segreteria, invece quello dell'ufficio diretto ti passava il centralino, io tramite il centralino preferivo evitare per cui...

(da Repubblica)

Leonardo Meani, Paolo Bergamo

"Paolo due cose, io so che sei molto arrabbiato, non ammazzarlo per cortesia, noi ci teniamo... fallo per noi...". Al telefono con l'ex designatore Paolo Bergamo, c'è l'ex dirigente del Milan, addetto agli arbitri Leonardo Meani. Il colloquio è di aprile 2005, riguarda le partite Fiorentina-Milan ma soprattutto la partita successiva, il match-scudetto Milan-Juve dell'otto maggio vinto dai bianconeri (che si aggiudicheranno poi lo scudetto, uno dei due titoli revocati) per 1-0 con gol di Trezeguet. La gara fu diretta da Pierluigi Collina.
Meani: "Te chi mi mandi a Firenze?".
Bergamo: "Come griglia? Te dici come griglia di arbitri? L'abbiamo fatta a 3 ma mi fai dire una cosa che con Gigi (Pairetto l'altro designatore) non abbiamo ancora concordato... Ho in mente di metterne tre perché non voglio preclusioni e gli arbitri sono Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi perché poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio mettere la domenica successiva...(la "griglia per Milan-Juventus, ndr)".
Meani: "Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta...".
Bergamo: "Si".
Meani: "Collina...".
Bergamo: "Si".
Meani: "Trefoloni".
Bergamo: "Sissignore, e mi ci gioco la testa...".
Meani: "Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto...".
Bergamo: "Stai tranquillo, stai tranquillo...".
Meani: "Perché se no gli tagliamo la testa noi...".
Bergamo: "Stai tranquillo...".
Meani: "Se no chiamalo e parlagli...".

Meani e Bergamo /2
Meani: Però non mandarci né Ivaldi né Pisacreta, eh? Inventane un altro...
Bergamo: Eh no, dovrò inventarne due, Mitro ce l'ho, Mitro sta facendo bene, uno dovremo inventarlo e non sarà facile...
Meani: Non sarà facile, ma a te che cazzo te ne frega, Griselli lo mandi no? E' il numero due, hai tutte le giustificazioni del mondo... A te cosa cazzo te ne frega...
Bergamo: Eh bravo, ma ora... ecco fammi fare un passo alla volta...
Meani: A Firenze chi hai pensato di mandarmi?
Bergamo: A Firenze ancora non ho guardato, mi ci metto dopo cena... Voi con Stagnoli come vi siete trovati?
Meani: Bene, con Stagnoli bene, ma se vuoi mettere uno che con noi è andato bene anche Ambrosino, è venuto da noi due o tre domeniche fa, può anche andar bene, non so se ce l'hai in griglia, come la pensi...
Bergamo: No, no, è uno che sta andando bene, fa l'avvocato...
Meani: A me Stagnoli e Ambrosino vanno bene...
Bergamo: Ayroldi no, eh?
Meani: Ayroldi sì, è un po' che non viene.
Bergamo: Sei sicuro che è per lo meno un mese che non viene?
Meano: Sì.
Bergamo: Allora fanno più affidamento Stagnoli e Ayroldi.

giovedì 11 marzo 2010

Salvatore Sottile, Paola Saluzzi, Giuseppe San Giovanni

Il 4 maggio 2005 parlano Salvatore Sottile, portavoce di Gianfranco Fini, e un Lorenzo non identificato

L: "Si chiama Elisabetta... aspetta che m'ha mandato il curriculum, Elisabetta G. Un bel tipo, ma insomma, molto carina, un metro e settanta, bionda... insomma eh, preparata. Questa qui ha fatto anche Rivombrosa, pensavo fosse un po' la classica... zoccolona e invece non è male.
S: "E che vuole fare?"
L: "Questa intanto vuole fare ospitate, quindi già è una cosa facile (ride). E' andata, vabbè, da Marzullo due o tre volte, e poi mi ha spiegato questa storia perché io, boh, non avevo capito molto bene. No no, che Marzullo la voleva dare un po' in pasto in giro"
S: "(...) un po' in pasto?"
L: "Sì sì, la voleva dà a Flavio in pasto, un po' in giro"
S: "Quindi gliel'ha data già"
L: "No, non gliel'ha data a nessuno, no no"
S: "Sì, come no figuriamoci"
L: "Beh no, almeno, che ne so, non mi sembra, beh se gliel'ha data figurati se non lavorava"
S: "E perché non l'ha fatto lei, scusa?"
L: "Non l'ha fatto in che senso, con Flavio?"
L: "Perché lei ha detto: "Prima vedere cammello, poi" (...)"
S: "Ah. ho capito. Invece quelle altre due che dicevi?"
L: "Quelle altre due le devo chiamare, sono buone solo per un pranzo"

Il 21 aprile del 2005 Paola Saluzzi, conduttrice televisiva, telefona a Salvatore Sottile. Saluzzi è "P", Sottile è "S".

P: "Prezioso Sottile sono Saluzzi!"
S: "Oh...!"
P: "Come una cavallettina, perché ti ho visto ieri... come vedi subito ti penso!"
S: "Guardi signora io l'ho vista ieri e... ho pensato, peccato che non è da sola perché, porca miseria... eh... (risata)"
P: "Lei è un uomo sposato, e ha una donna stupenda, sa... per cui..."
S: "Non ha importanza... perché io se la rivedo lo... lo ripenso di nuovo e io che pensavo.... e io che pensavo, guarda questa però, c'hanno ragione quelli che mi dicevano che è pure bona! Eh! Quello è stato il mio pensiero. Ieri poi, quando ti ho visto, ho detto porca miseria, questa la fermo"
P: "Io rientro il due maggio con Falon Selvaggio, ho bisogno di te, Salvo! Giletti si sta fottendo Unomattina!"
S: "Uno Mattina!"
P: "E questo è un'ingiustizia, si! Perché il frocione prima di andare via sistema... sistema la fidanzata, scusami i toni... Allora, Salvo, sono furibonda perché sono mesi che quelli... Massimo Cinque sta chiedendo di me, in continuazione, perché dai, dai risultati di mercato.. emerge solo il mio nome... E Del Noce vuol chiudere, portando la sua ragazza a condurre Unomattina. Allora Salvo (...) il problema è Giletti, cioè questo si va a conquistare un programma che, Salvo credimi non è il suo. E poi per parlare con te con quella concretezza che con altri non è possibile avere, Salvo!"
S: "Va bene, va bene!"
P: "Perché tu ci... esisti perché sei quello che sei e... altri vivacchiano e... partecipano più o meno alla mensa ma così, in maniera molto privata. Sappi Salvo che per l'estate, siccome io non ho più una lira, ma questo è un problema mio non deve essere tuo, sto chiedendo lavoro a Paolo Ruffini!"
S: "Se tu vuoi io glielo dico, eh! Siccome lo conosco... so che mi chiederà... mi chiederà di mandare di mandarci Fini... di mandare Fini a Ballarò"

CATTANEO E MONSÉ

L'11 marzo 2005, parlano Sottile e Giuseppe San Giovanni

S: "A Maria (Monsè, ndr)?"
G: "Eh, è troppo invadente, troppo seccante, veramente"
S: "Sì. No, è invadente dal punto di vista lavorativo. Dall'altro punto di vista non parla, eh?"
G: "Ah-ah"
S: "Dall'altro punto di vista è siciliana, non parla"
G: "Quello, quello, già è un punto; però io non ho mai approfondito, devo dire con..."
S: "Eh-eh, io non solo ho approfondito, ma so dove va ad approfondire lei" (ride)
G: "E quindi va.. vale la pena?"
S: "No lei è un bel tipo; un bel tipo di porcella è. Porcella doc"
G: "Che io poi non me la tolgo più di torno, hai capito?"
S: "No, no. Tu non te la levi più di torno però bisogna trovare la scansione giusta. Dobbiamo trovare una cosetta dove si può inserire anche lei e in quel caso far valere come dire, l'opzione che tu hai esercitato, così. Dici: "Ah, solo per questo caso si può fare, eh, non si può fare sempre" (...) ti conviene (...) Cattaneo (ride)"
G: "e infatti, e (...) no"
S: (ride) "minchia, stavo a morire dal ridere"
G: "con lui?"
S: "con Cattaneo? no con lei che mi raccontava (ride)"
G: "(...) lui?"
S: "e certo"
G: "ah, ah, ah, vabbé però gli è, gli è convenuto no a lei?" (...)
S: "a lei, si, eh insomma, si, si, gli è convenuto, insomma non è che ha fatto granché"
G: "ah no?"
S: "non è che ha fatto granché"
G: "lui o lei?"
S: "(...) no lei non è che ha fatto granché. C'ha un fidanzato, un fidanzato che è il più fesso dei fessi, che fa l'imprenditore"

(da Repubblica)

Fabrizio Corona, Max Scarfone

Il fotografo Max Scarfone chiama Fabrizio Corona.
Max: A Fabry... io stasera sto a gettà le basi per un gran futuro...
Fabrizio: Cioè?
M: (incomprensibile)... solo che purtroppo mo' mi è scappato..
F: Chi è?
M: Non te lo posso neanche dire per telefono... tu ti rendi conto? Ti dico un personaggio importantissimo... della politica... a transessuali... ti dico solo questa.
F: inizia con la P?
M: (incomprensibile)... no ti devo spiegare tutto quanto Fabry... no adesso purtroppo ci è scappato... abbiamo fatto solo che si è accostato col trans vicino... vicino alla macchina e poi si è dato... perché mi sa che un po' stava ubriaco un po' si è sentito eh... io per dargli un d'aria per non stargli troppo appiccicato... perché se questo mi prende la targa io domani mattina c'ho la Digos che mi smonta casa eh... hai capito, quindi lavoriamoci bene... io domani so dove abita e tutto quanto e ci lavoriamo.
F: (incomprensibile)
* * * omissis
F: Che non c'entra niente con quest'altro servizio?
M: C'entra tutto è lui... cioè... ma ti stai rendendo... hai capito di che stamo a parlà...? Cioè ma hai capito che ti sto a dì?
F: (incomprensibile)
M: C'ho lui con la zoccola vicino... con le tette così... col transessuale... tutta nuda... vicino alla macchina sua.
F: E fammi lavorà!!
M: Oh Fabbry... ti voglio solo dire una cosa... ti voglio di na cosa... questi erano pure contrari (incomprensibile)... siccome io parlo... decido... adesso siamo in quattro a saperla...
F: Posso lavorarci..? Finisci... ci bastano queste...
M: No non ci bastano perché purtroppo... purtroppo noi per seguire a lui non lo abbiamo fatto mentre monta in macchina... quindi c'ho solamente lui con la targa... e la macchina... tutto quanto.
F: Ma non si vede lui..
M: E te pare che se si vedeva... sai dove stavo adesso... stavo già con lo champagne in mano da 900 euro... ascoltami a me... sta settimana io parto per New York e ci lavoro tutto quanto Lele...
F: Fammi vedere le foto prima... fammi ragionare...
M: Ascoltami..
F: È il mio pane questo..
M: E lo so che è il tuo pane (incomprensibile) se non Fabry mi fai pentire di questa cosa (incomprensibile)... io ti porto le foto di lui... perché chi lo fa una volta lo fa sempre... lui se le è fatte tutte le mignotte.. c'hai presente che ogni mignotta... ogni transessuale lui si è fermato... a ognuno si fermava le guardava... non gli piaceva e mandava avanti... si fermava le guardava... non gli piaceva e mandava avanti... a una gli si è proprio fermato... e c'ho la foto di lui con la macchina tutto quanto col mignottone vicino col transessuale vicino..
F: Ma con la scorta?
M: Ma quale scorta...
F: Solo?
M: Da solo...

(da Repubblica)